Al.......a ed Ar....o sanno andare per mare.
Lo capisci immediatamente. Appena li vedi.
Il Taxi mi ha lasciato all'ingresso della marina di Point a Pitre.
Nonostante la stanchezza, la sacca in spalla non mi ha dato problemi: la voglia di risalire in barca mi avrebbe fatto superare qualsiasi fatica, anche il fastidio che l'umidità pazzesca di quella sera mi ha dato alla cicatrice.
Con questo stato d'animo li ho incontrati.
Con questo stato d'animo sono risalito a bordo: dall'altra parte del mondo per imparare.
E qualcosa ho imparato, accidenti se ho imparato.
Una lezione su tutte: saper andar per mare non mi basta.
La barca è una sfida con la natura, con gli altri e con se stessi.
La barca sta smussando il mio caratteraccio, e quell'esperienza mi ha dato chiaramente un modello di riferimento: io non voglio essere come i miei ospiti doppia A. Mai.
Il mare deve unire. Chi cerca un qualsiasi pretesto per discutere, polemizzare, entrare in competizione, dovrebbe fare altro, oppure, quantonemo evitare di prendere persone a bordo.
Ma tant'è. E così è stato: utile a mettere la mia notoriamente scarsissima pazienza a dura, durissima prova. Fortunatamente superata.
Così alla fine, l'esperienza è stata veramente MICA MALE, ma oggi ripensandoci mi viene in mente il libro fantastico di David Foster Wallace e con serenità dico: una cosa mica male (charter) che non farò mai più!
M.
PS
un post di servizio per riprendere in mano la tastiera, la cui vera utilità è segnalare la lettura di: "Una Cosa Divertente Che Non Farò Mai Più" . Seppur da crociera, sempre di barca si parla. Geniale
Immagini dal WEB
venerdì 17 giugno 2011
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