Avvertenze

Non sono alla ricerca di rendere visibile questo spazio. Non m'interessa e scrivo quindi di conseguenza.
Lo sai da subito.
Viaggio moltissimo e qui appunto, quando ho voglia, quello che mi fa riflettere e mi tiene occupato oltre al lavoro durante i tanti spostamenti: libri, musica, cibo, posti da vedere, fantasie e riflessioni in generale. Sono queste, per ora, le aree principali dei post.


domenica 29 novembre 2009

va dove ti porta il cuore


Sono prossimo ad un'altra partenza.

Ennesima valigia pronta per essere chiusa ed ennesima sveglia all'alba. La destinazione stavolta non è di quelle che ti fanno battere il cuore, ma non mi lamento: tre settimane lontano da tutto possono solo farmi bene, anche se decidere non è stato facile. Non lo faccio certo a cuore leggero, ma tant'è: al cuore non si comanda.

Come sarà lo vedremo strada facendo. In ogni caso, butterò il cuore oltre l'ostacolo affinché tutto vada per il meglio, anche se affidare il mio cuore nuovamente a qualcuno non mi lascia affatto indifferente.
Strana sensazione, ne avevo perso evidentemente memoria, perché la ricordavo diversa, più coinvolgente: dal profondo del cuore in tutto il corpo. Speriamo non mi lasci però con il cuore spezzato.

Dovrei ancora finire alcune cose prima della partenza. Nonostante siano importanti, non ho affatto fretta. Cercherò nei ritagli di tempo che mi saranno concessi di non lasciare pendenze, ma con calma, senza farmi venire il cuore in gola.
Se non dovesse bastare, chiederò scusa a chi ne avrà sofferto, con la massima umiltà, con il cuore in mano.

Non ho mai avuto un cuore da leone, ma in questo caso sembra il coraggio non manchi. Ho organizzato tutto nei minimi dettagli con la freddezza di chi ha il cuore di ghiaccio: forse ho solo voglia, con tutto il cuore, di arrivare a destinazione. Di ritrovare le energie di un tempo. La voglia e la forza di fare.
Si, è per questo che stavolta parto. Per ricaricare la pompa.

Le energie torneranno, più di prima. Potete contarci, anzi mettetevi il cuore in pace!
M.

lunedì 16 novembre 2009

Al volante


Ho guidato per anni macchine italiane: Fiat, Lancia ed Alfa.
Intendo, guidato stabilmente, o forse ancora meglio, posseduto stabilmente.

L'ho fatto con inconsapevole soddisfazione.
Inconsapevole perchè la mia soddisfazione nel farlo, non è mai stata messa a confronto con una valida alternativa. Certo ho avuto qualche chilometro di fugace esperienza con tante altre, ma mai in modo da poter dare un giudizio solido, costruito sui tanti chilometri percorsi.

Oggi ho provato la novità: tedesca.
Grande entusiasmo iniziale.
Molto bella, affascinante, energica, tecnologica, comoda ed equippagiata di tutto punto: ma in quanto ad affadibilità e tenuta di strada è stata un'esperienza davvero deludente.

M.


sabato 12 settembre 2009

C'è posta per me!


Il rientro dalle vacanze è un insieme di emozioni forti.
Per me è sempre stato così.

Prevalentemente emozioni non belle: spesso un senso di malinconia e sempre la convinzione che le giornate si accorcino incredibilmente proprio quel giorno.


Ma non solo. Ci sono anche le emozioni piacevoli.

Da qualche anno si è aggiunta, infatti, la curiosità di tornare a casa mia (tutta mia intendo), mentre negli anni più indietro c'era l'impazienza di andare in piazzetta per rivedere gli amici e raccontarti finalmente le imprese vissute in quelle poche settimane di separazione (i cellulari e le email sarebbero arrivate solo più tardi).


A quei tempi c'erà però di più: il confronto con la cassetta postale. Ma vi ricordate che bello che era?
Chi mi avrà scritto? Mi avrà scritto Simona? Quante volte? Quante cartoline avrò ricevuto?
Si, il confronto con la cassetta postale era senza dubbio un momento veramente unico.


Questo anno ho deciso di regalarmi nuovamente quell'emozione.
Sorpresa: mai avuti tanti amici e tutti molto importanti poi.
Una cassetta postale stracolma di lettere in sole tre settimane: Monte dei Pasci di Siena (8 lettere). Probabilmente ci proverò in autunno, perchè evidentemente ha un debole per me, anche se ignorare American Express (4 lettere), sarebbe miope. Ma anche Visa (3 lettere), Avis, Alitalia, Holiday Inn, SwinPlanet, AEM, IKEA, il sindaco di Monza e l'amministratore di condomio.


Chissà che invidia proveranno tutti quando racconterò loro le mie vacanze: devono essere rimasti tutti a casa....neanche una cartolina mi ha hanno spedito!


RIMANDIAMOCI LE CARTOLINE!


M.


PS Io oggi mi sono spedito da Roma quella in foto

mercoledì 2 settembre 2009

La penalista


Sono le 7.30. Puntuali partono le note di shine on your crazy dymond.
Da otto anni Carla affronta in questo modo le giornate importanti.
Lo ripete a tutti: "solo così si inizia alla grande".

Il parquet rende dolce il primo impatto fuori dal letto.

Attraverso la tenda rossa della sua camera intravede il chiarore di una giornata di sole.
Tutto è perfetto.

Oggi c'è l'udienza: diffamazione.

Carla è avvocato. Penalista.
Affermata, perchè vincente e determinata: il risultato soprattutto.
Carla è anche bella. Molto bella.

Bevendo il caffè, amaro, sta cercando di definire la sua strategia: come far condannare colei che ha accusato d'impotenza il suo cliente? Sono giorni che se lo chiede.

Chiamare tutte le precedenti partner a testimoniare il contrario?
Potrebbe funzionare, ma chiunque potrebbe insinuare che quanto di bello viene raccontato, sia solo un ricordo. Il tempo passa per tutti.

Ci vuole un'idea migliore. Qualcosa di inconfutabile.
Lasciarsi possedere sullo scranno del giudice? A lei nessuno resiste.
L'idea sembra buona: una prova evidente, immediata.
E se però non funzionasse? E se a 73 anni, senza il paradiso blu non dovesse succedere nulla? Oltre a perdere la faccia, ci rimetterebbe anche la causa.

Ci vuole altro, ma cosa?
Cosa può con certezza attivare il suo cliente provando così la grave ingiustizia subita nell'intimo più profondo?

Ci vuole tutto il popolo a sostenere questa causa: ci vogliono le erezioni anticipate!

M.

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-24/denuncia-unita/denuncia-unita.html

mercoledì 19 agosto 2009

ssshhhhhhh!

Avrei voluto parlare. Vorrei parlare, ma continuo a preferire il silenzio....sarò mica diventato saggio?

M.

venerdì 19 giugno 2009




Alcune giornate iniziano in modo diverso: hai la carica per affrontare tutto, anche l'imprevisto.
Lo sai da subito, da come reagisci alla sveglia.

Per me quella giornata è iniziata così: consapevole che non mi avrebbe fermato nulla.
Anche se niente fosse andato come avrei voluto o previsto, non sarebbe stato un problema.

Alla peggio avrei saputo trovare il lato positivo.
Mi aspettava una giornata difficile: proprio per questo appassionante e se anche avessi commesso qualche errore, avrei avuto così l’opportunità di capire meglio i miei limiti e crescere.

Lo sanno tutti che proprio dalle difficoltà si aprono le strade principali. Basta saperle trovare e percorrere con coraggio.
Io sono sempre stato bravo a non rimanere col culo per terra. Io lo so che il terremoto che ti devasta è lo stesso che ti da la possibilità di ricostruire.
Di cambiare quello che non va.

Allora, anche quello che oggi sembra non andare bene, fa parte della crescita: l'importante è andare avanti.

Quella mattina passa proprio così. Attimo dopo attimo, non perdi il controllo davanti agli imprevisti. Quelli che sembrano gli insuccessi li gestisci e li metti in positivo, e soprattutto ti godi i successi. Le cose che prendono forma.

Proprio come il filo d'Arianna ha portato Teseo fuori dal labirinto, un passo alla volta, ma sempre nella direzione giusta, attimo dopo attimo, la situazione ingarbugliata si srotola come un gomitolo e ti accompagna alla sera.

Sei stanco, ma soddisfatto: per quanto non sia stato come l'avevi immaginato, ti rendi comunque conto di aver controllato tutto.
Proprio per questo c'è ancora più gratificazione: lo sapevi che sarebbe stato un gran giorno, lo volevi così e così e stato.

Ora ti squilla il telefono. Ancora lavoro. Accidenti sono le dieci, le undici in Italia, che altro c'è?
Non vorresti rotture di scatole, ma solo goderti la tua stella e finire in santa pace, ora che anche gli occhi ti danno tregua, le ultime pagine del libro che stai finalmente assaporando.

Ma tu rispondi comunque, non hai timori. Tu controlli tutto: nulla potrà cambiare quello che hai raggiunto oggi.
Poi cosa potrà mai succedere al telefono? Sei abituato a gestire qualsiasi cosa.
Contratti, progetti, riunioni e relazioni: le donne della tua vita, hanno smesso di esserlo proprio al telefono.
Nulla può turbarti oggi.
Allora rispondi. Anche se è tardi, se sei stanco e se sembra essere di lavoro: sarà una buona occasione per chiudere ancora meglio la giornata.

Poi invece, proprio oggi, proprio nel giorno che hai controllato tutto, facendolo diventare positivo se non lo era già di suo, succede che Marco se ne va, così: un attimo.
Sul display c'era il nome di un collega, ma la telefonata non è stata affatto di lavoro: questa non la so proprio gestire. Come si reagisce alla morte di un amico? Cosa si dice?
Io credo di non aver capito fino in fondo quanto fosse successo.
C'è voluto qualche giorno ancora.
Oggi mi è invece molto chiaro.

Continuo a cercare il lato positivo anche di questo. Io sono fatto così. Me lo domando ogni giorno. Ogni mattina. Cerco di convincermi che è l’occasione che la vita mi ha dato di vedermela da solo. Senza guida.

Sicuramente è questa la chiave, sicuramente è così che sto crescendo e sto andando avanti, però proprio ora che la mia bussola continua a segnare ogni giorno un Nord diverso, non ho paura di perdermi, ma mi manca molto chiederti da che parte andare.

M.

domenica 19 aprile 2009

Per la precisione!

Un paese lo capisci dai piccoli dettagli, dalle sfumature: i salumi, ad esempio.
Pur essendone praticamente sprovvista, proprio grazie ai salumi ho imparato un'altra lezione di civiltà qui in Inghilterra.

Ovviamente al solito prezzo: un'altra bella figurina.

Centro conference di Ashridge, ora di pranzo, tutti in fila ordinata al buffet. Tranne uno, io per l'appunto. Chi altro?

Mi aggiro per la sala ridendo.
In mano ho il telefonino e sono intento a fotografare, scompassando così la fila, un misero piatto di prosciutto cotto.
Ho trovato veramente irresistibile il cartellino accanto al vassoio: "conteins pork"!

È prosciutto, come potrebbe essere altrimenti?

Quanto ho riso.

Si, perché qui sono fissati con i cartelli, con i messaggi.
Ti mandano una mail per avvisarti delle cose più inutili. Attaccano messaggi ai muri per dirti del niente.

Quanto ho riso, il prosciutto che contiene maiale. AH AH AH AH.
Perché non scrivere accanto al pane che contiene farina? E nel formaggio? Si, scriviamo subito che contiene latte. E nel vino? Dai non possiamo non precisare che contiene uva.

Ho riso, ma quanto ho riso. Veramente tanto.

Poi ho smesso tutto insieme: ho capito, come in una business school internazionale è facile poter ospitare persone che, il prosciutto cotto, non lo abbiano mai visto, ma che potrebbero seguire una religione per cui non è opportuno mangiarlo.

D’altronde anche noi abbiamo la piena consapevolezza di come il maiale sia importante per alcuni nostri ospiti: abbiamo al governo chi li porta al pascolo dove potrebbe sorgere una moschea.

Sto giro mi sono vergognato veramente e non per le foto!

M.

PS però loro se la sognano la nostra "mortazza"

domenica 12 aprile 2009

Io come una spice



Roma, Milano, Amsterdam, Parigi, Barcellona, Dusseldorf (solo per citare quelle ricorrenti), e soprattutto Londra. Sempre in giro, sempre in albergo.

Ci sono sicuramente gli aspetti positivi: il servizio; le piscine; le colazioni in camera; se perdo le chiavi (ed io le perdo sempre), non devo chiamare un fabbro, ma solo la reception.

Tanti i vantaggi, ma dopo un po', una casa ti manca.

A me manca la mia cucina, il poter invitare a cena gli amici, la privacy delle mura domestiche, solamente filtrate, dai vicini, la portinaia e la leggendaria signora del piano di sopra.

D'altra parte, trovare la casa giusta per me a Londra, non è affatto facile.

Richiede tempo e francamente non ho mai pensato ci fosse: rassegnato alla stanza 123, dell'Holiday Inn di Hemel.

Ma questa mattina, proprio la mattina di Pasqua, la soluzione si è aperta difronte a me: la "spice posh", stanca come me di vivere in albergo, ha avuto l'idea geniale: prendere in usufrutto un'ala del castello sforzesco a Milano.

L'amministrazione ha reagito in modo "freddino".
Anche se tutti speriamo nel provvidenziale intervento del "cavaliere", per assecondare le giuste attese di una donna di casa, moglie e madre dei figli di un giocatore del Milan, si teme comunque, che oggi, nel momento in cui abbiamo 28 mila sfollati all'Aquila e molte famiglie in difficoltà con il mutuo, una tale concessione possa essere considerata inopportuna: siamo i soliti insensibili. Vergogna!

Nessuna situazione contingente, di crisi economica o di catastrofe naturale, dovrebbe farci trascurare le esigenze di una donna, moglie e madre.

Io voglio fare qualcosa. Devo fare qualcosa.

Non voglio mettere a rischio la ritrovata armonia Italo-Anglosassone, frutto delle superbe doti diplomatiche del nostro premier, sfoggiate in occasione del recente incontro con la regina.
E non nascondo nemmeno il desiderio (risorto) di godermi quattro mura domestiche anche nella fredda terra d'Albione: ho deciso, mi sacrifico per la patria!

Victoria, facciamo lo scambio: tu al castello sforzesco ed io a buckingham palace.




Non mi rimane molto comodo per arrivare in ufficio, però credo si possa fare qualche sacrificio, d'altronde non dovrei avere problemi di parcheggio.


Così oggi ho scritto scritto al Royal Household del palazzo (bookinginfo@royalcollection.org.uk) spiegando loro la mia richiesta: agevolare Victoria nel raggiungere il suo desiderio proponendo lo scambio in modo da facilitare la decisione dell'amministrazione meneghina che certamente non vorrà essere da meno di quella anglosassone.


Vediamo se rispondono, se l'amministrazione inglese capirà le esigenze di Victoria e prenderà in considerazione la mia proposta: due stanze, l'uso della cucina ed il posto auto (anche non custodito, tanto l'auto è aziendale) nel palazzo.


M.


PS
Mercoledì vado a Londra.
Se lo humor inglese non dovesse cogliere le sottili ironie e mi dovessero arrestare al controllo passaporti (risentiti per la mia proposta), sia chiaro da subito: alloggio nelle carceri, seppur di reale appartenenza ed a carico della corona, non vale come scambio!


Articolo repubblica

martedì 7 aprile 2009

Fatto!

Con dispiacere, ma fatto.

M.

giovedì 12 marzo 2009

CHEmozione

"Seduto al tavolo di un misero caffè, me ne sto inchiodato come una formica nel miele, analizzando i fatti i le loro conseguenze, e mi rendo conto che una persona o una parola che viene pronunciata possono trascinarti in abissi spaventosi o su cime inaccessibili".


M.

domenica 15 febbraio 2009

il dolore non ha limite.

domenica 8 febbraio 2009

ariCORDATEvelo




Si ricomincia: avanti e indietro con l'Inghilterra.

Il 2009 ha portato però, alcune novità: si vola con la nuova compagnia di bandiera.
A dire il vero al momento non si percepiscono grandi differenze.

Anzi.

Volo AZ202: Roma Londra. Aeromobile sporco e datato.

Siamo a bordo in attesa di lasciare l'area del parcheggio.
Arriva l'annuncio:

...siete pregati di allacciare le cinture, verificare la chiusura del tavolinetto posto davanti a voi. Il comandante informa, inoltre, che da questo momento è vietato l'uso di telefoni cellulari e di ogni apparecchio elettronico. Si prega di verificarne l'avvenuto spegnimento.

Gli altoparlanti gracchiano: rafforzata ancora di più la sensazione di vecchio. Altro che nuovo.

Metto in "modalità aereo" il mio cellulare e mi aggiusto sul sedile, in attesa di venire rapito nuovamente da Morfeo. Prontamente arriva: perdo i sensi per qualche minuto, fino a quanto un insistente e fastidioso bip bib
mi sveglia, incrementando in tutti la sensazione di abbandono della vecchia gloria dei cieli nazionale.

Non siamo partiti ancora, provo a riaddormentarmi, con il sottofondo del segnale acustico.
Non si capisce esattamente da dove venga. Ma è vicino. Siamo infastiditi e in poco tempo qualcuno anche un po’ preoccupato. Io voglio dormire e mi disinteresso della cosa.

Qualcuno chiama la hostess. Arriva subito e sente immediatamente, ma non capisce. Avvisa il capitano all'interfono. Dalla cabina sembra tutto a posto, ma è meglio ritardare la partenza di dieci minuti. Avvisata la torre di controllo: abbiamo rinunciato allo slot a causa del fastidioso bip bip
.

A questo punto, il supereroe che è in tutti noi si attiva in modo particolare nel mio vicino: da come si muove vuole essere lui a risolvere l’enigma del volo AZ202, che ormai impegna l’equipaggio e molti passeggeri.

Io invece sto tornando lentamente in letargo, anche se infastidito ora non solo dal suono, ma anche dai continui movimenti del neosegugio che mi siede accanto: è sempre più agitato e sempre più vicino a me.

Non ha dubbi, il suono viene proprio dalla fila 12. È la mia fila: sono al 12F. Ora la sua testa è attaccata alla tasca portaoggetti del mio posto: ce l’ho praticamente in braccio, ma non c’è nulla da fare. Non ha remore.
Avete mai provato a frenare l’eccitazione di un bracco alle prese con la sua preda? Lui ora è così, ha fiutato e non vuole farsi sfuggire il suo obiettivo sonoro.
Finalmente ha capito, non alza la coda, ma mi guarda e....:

"la prossima vorta ARICORDATE de spegnelo er telefono".

Che figura!
Il mio telefono in modalità aereo ha ancora i toni dei tasti attivi: attenti a non schiacciarli.

ariCORDATEvelo.

M.

venerdì 16 gennaio 2009

Per cosa vale la pena?

Il nuovo anno è arrivato e immagino per molti carico di buoni propositi: quest'anno farò......
Cosa? Cosa avete deciso di fare nel 2009?

Su cosa vale la pena impegnarsi in un anno che ci aspettiamo difficile?
Volare bassi, o mirare in alto? Grandi, o piccole cose?
Forse vale la pena guardare indietro per capire quali possano essere degli obiettivi giusti. Possibili.
Come è andato il 2008? Siete riusciti a mantenere gli impegni presi con voi stessi?
A me non è andata male, anzi. Credo di essere riuscito nel complesso a raggiungere ciò che volevo, anche se ancora una volta ho fallito una cosa importate. Riprovo ancora, vedremo.

Ad ogni modo ricorderò il 2008 per:
1. essermi chiarito apertamente con un amico: bello
2. aver ricominciato a sciare: grazie Nelly!
3. aver riletto "se questo è un uomo" di Levi: unico
4. aver preso con molta più leggerezza il mio lavoro: era ora
5. aver continuato a girare per il mondo vedendo posti incredibili in ottima compagnia: giusto

Vedendo la foto però, oltre alla voglia di passare nuovamente capodanno al caldo, credo che per il 2009 sia meglio prevedere qualche chilo in meno: ciccione!
M.

PS
Lo so che ci siete, nel 2008 quasi mille lettori...dai non fate i timidi!
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