
Martedì 23 Febbraio, 4.45.
Quando suona la sveglia, queste sono le cifre scolpite in rosso dal proiettore dell'Oregon Scientific sul soffitto della mia stanza.
Sono sveglio ma confuso: è molto presto e non ci sono infermieri intorno a me.
Già: è così maledettamente presto solo perché ho ricominciato la vita “normale”.
Non ho prelievi in programma. Devo solo alzarmi.
Ginnastica, doccia, barba, vestito, colazione e documenti: si riparte. Tre mesi esatti oggi.
Tre mesi senza aerei, treni e taxi; eppure sono certo di aver viaggiato tanto. Forse come non mai.
Dei libri mi piace questo. Il gusto di realtà che mi lasciano. Un po' come dopo un bel sogno.
Mi piace la loro forza di tenermi in movimento: ogni volta un legame a qualcosa d'altro.
Una scoperta continua. Un posto da visitare. Un altro libro da leggere. Una canzone da ascoltare. Un vino da assaggiare. Una ricetta da dover provare e più semplicemente un ricordo che riaffiora.
A chi mi ha chiesto che fine avessi fatto in questi ultimi tre mesi, ho risposto: ho viaggiato molto e giocato a domino.
M.
Immagine dal web