SONO le 8.
Della mattina.
Di un giovedì strano: SONO a Milano e soprattutto SONO già in ufficio.
La giornata prende il suo passo. Spedito. Frenetico.
Una dopo l'altra le riunioni SONO finite, così come le mail lette e quelle scritte.
SONO nuovamente le 8. Della sera.
12 ore SONO passate. Via così. Andate.
Non me le ridaranno più.
SONO finalmente a casa. SONO accolto dalla lavatrice. Anzi SONO lavatrici.
Cucino: allora cena, ma anche piatti.
La valigia è in mezzo al salone. Anche la sacca.
SONO entrambe aperte. Fanno disordine.
A casa e nella vita.
Il pc è aperto con la presentazione che devo finire.
Anche il libro che voglio finire è aperto.
SONO attratto dall’uno e respinto dall’altro.
Finisco al PC, ma continua a respingermi: pur di non rimettermi al lavoro, ritrovo la forza di scrivere qualcosa.
Rileggendola sarebbe stato meglio rivedere la presentazione: a corto di idee.
SONO....anche se non sembra!
M.
giovedì 7 ottobre 2010
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7 commenti:
E' importante "sentire" di esserci.
Non un'anima fantasma, ma un corpo che respira sensazioni
@angelo azzurro: ciao, innanzitutto. Spero tu stia bene. Si hai ragione: esserci è importante, anche se spesso ci faccio;)
A presto.
M.
Ciao ragazzi!
Ci siete o ci fate?:)
a presto
Lei ha fatto alcuni punti bella lì. Ho fatto una ricerca sul tema e ha trovato consenso soprattutto le persone con il tuo blog..
è una sindrome comune, coraggio, passa!
non posso che ripetere i commenti che ti hanno già fatto: belle riflessioni,
Anzi, bell'invito a riflettere, a rendersi conto di ciò che si fa, a sentire ciò che si fa.
:)
buon tutto, anzi .... buon Esserci !
@CinziaGK: grazie di "esserci" stata.
M.
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