Avvertenze

Non sono alla ricerca di rendere visibile questo spazio. Non m'interessa e scrivo quindi di conseguenza.
Lo sai da subito.
Viaggio moltissimo e qui appunto, quando ho voglia, quello che mi fa riflettere e mi tiene occupato oltre al lavoro durante i tanti spostamenti: libri, musica, cibo, posti da vedere, fantasie e riflessioni in generale. Sono queste, per ora, le aree principali dei post.


sabato 13 aprile 2013

Alla fine - acqua (post macabro/malinconico/drammatico/romantico/riflessivo)

Alla fine dal lato giusto.
Alla fine non piove.
Alla fine vedo Sydney con il sole.
Alla fine, del viaggio.
Alla fine mi accorgo che quello è un cimitero.
Alla fine è un bel posto.
Alla fine. Appunto.

M.

venerdì 5 aprile 2013

Buongiorno!



Paese interessante!

Facendo colazione non ho saputo rinunciare alla lettura del quotidiano: The Australian.
Cosí ho confermato tutte le mie prime impressioni su questo posto.
Positive.

Prorpio li, in prima pagina, uno schemino che mi ha fatto riflettere.

Oltre ad essere bella, quest'Australia, a me sembra molto avanti.
Un insegnante con un salario medio alto, è indice di attenzione al futuro.
Vedere poi la pressione fiscale bassa, ma veramente bassa, a fronte di servizi che sembrano adeguati alla Svezia (per quello che ho pututo vedere), mi fa ancora una volta riflettere: ma come è possibile?
Infrastrutture moderne, un territorio enorme da gestire, lontani da tutto e tutti, eppure anche qui, ci danno una pista.
Altro che MR cocrodile!

M.

lunedì 1 aprile 2013

Schiscetta coreana!

Ottimale per la Pasquetta fuori porta.
Rifoccillato con la mia razione k, vado a farmi un giro.

M.

lunedì 25 febbraio 2013

Io camminerò


Nel giorno in cui molto sembra essersi paralizzato, io ho decisio: camminerò.

M.

mercoledì 16 gennaio 2013

Dubbi


In saletta: ho tempo per il bilancio della giornata.
Il volo è puntuale ed io mi concentro solo sulla mia stanchezza e su un pensiero: è giusto quello che sto facendo?

Per molte cose si. Ma non per tutte. Lo so. 
Su quella cosa poi, accidenti, che situazione.
Devo decidermi, ma qual è la scelta giusta?

Non riesco a riconoscerla; sembrano tutte a posto le mie opzioni.
Ma è davvero così?
Intanto gli vado incontro: magari poi capisco su quale salire.

M.




giovedì 31 maggio 2012

il coraggio

Penso a quanto successo a pochi chilometri da qui, in Emilia, oppure in Puglia.

Sono mille le circostanze che mi vengono in mente, in cui il coraggio è l'unico motore per andare avanti.

Davanti agli occhi mi rimane, però il coraggio di Valenzia: vivere nel futuro.
Mi convinco sempre di più, di come lo spessore di una società si misuri anche con la sua capacità di lasciare una traccia positiva.

Da romano, seppur ormai emigrato da tanto, troppo tempo, mi sento sempre più in imbarazzo per l'incapacità di Roma di progredire: viviamo di un'eredità arrivata da ormai tanto tempo, che teniamo li, ma che non abbiamo saputo investire.

Peccato. Veramente.

M.

giovedì 12 aprile 2012

domenica 25 marzo 2012

Un nome, un destino!


Sarà la primavera, sarà la giornata dedicata al dolce far niente in attesa di un pomeriggio di lavoro, sarà quel che sarà, ma mi è saltata all'occhio una cosa: nel nome FRANCESCO SCHETTINO c'è l'anagramma SECCHE SCONFORTANTI.

Vabbe, al Giglio erano scogli, ma mi rallegro di non avere naufragi nel nome.

M.

Immagine dal web

lunedì 27 febbraio 2012

I Kyoto: storia di una pedalata tecnologica!

Obiettivo ambizioso: assorbire il più possibile di questa città meravigliosa; senza sosta, senza spendere anche oggi una fortuna in taxi e rientrando in orario.

Già, non posso perdere il treno per Tokyo: shinkansen delle 17.42.

La soluzione mi viene in mente vedendo la pubblicità di un viaggio ad Amsterdam: affitterò una bicicletta!

Kyoto è relativamente semplice: tutte vie perpendicolari. Certo, la lingua non aiuta, ma credo si possa fare.
Per essere più tranquillo mi aiuterò con l'ipad.

Scarico la cartina e noleggio un hot spot per essere sempre on line: avrò in tempo reale sia le indicazioni su cosa ci sia da vedere lungo il mio tragitto, sia e soprattutto la visuale immediata del mio percorso.

Si può fare!

Superato l'ostacolo linguistico, Tikamono san, il congierce dell'albergo, si da da fare.
Per quanto deluso dal mio rifiuto di accettare il giro in risciò, una macchina o uno scooter a noleggio, oppure un autista certificato anche come guida turistica: mi trova una bicicletta.

Una bella mountain bike.

É molto soddisfatto dell'impresa, lo vedo nei suoi occhi fieri: brillano.
Ma non per molto. Capisce infatti, che ho qualcos'altro da chiedere.
Ha ragione. A me non serve una modaiola mountain bike: la bici per me deve avere il cestino.

Andiamo avanti quei buoni dieci minuti e finalmente siamo certi di esserci capiti: mi disegna la bici, il cestino e ci mette dentro l'ipad.

Ha capito: ho bisogno di guardare la cartina elettronica, perchè a parte le vie principali, le altre sono indicate ovunque in giapponese e tempo dieci minuti sarei perso.

Anche se un po' dubbioso mi conferma il tutto.

Vado a dormire soddisfatto.

L'indomani inizia nel migliore dei modi: non piove, ottima colazione e soprattutto nel parcheggio dell'albergo mi aspetta una bellissima bici con cestino.
D'accordo, fa molto nonna papera, ma in fin dei conti: che me ne faccio di una mountain bike?
A me serve il cestino per metterci dentro l'ipad!

Sembrerò anche un'arzilla vecchietta mentre va a fare la spesa, ma ho un sistema di navigazione satellitare che non ha nulla da invidiare ad una Bentley.

"Te pare" poco? A me no. A Kyoto "me pare" fondamentale.

Così, mi avvio contentissimo verso Fushimi Inari Shrine, la serie di porte rosse diventate ancora più famose con il romanzo e film "memorie di una geisha". Sei chilometri verso sud.

Sono di ottimo umore. La mia dotazione tecnologica funziona al meglio e la città é meravigliosa.
Che bell'idea ho avuto, un cestino portapane e via: ho un sistema di navigazione efficiente.
Pedalo soddisfatto, non mi sfugge nessuna attrazione, anche le minori sono segnalate in tempo.

Fantastica la cartografia di google. Non sfugge un dettaglio, tutto sotto controllo, manca poco all'arrivo........OMMIODIOOO!

Sulla via di Fushimi, nella zona dei tempi buddisti a sud ovest di Kyoto, ho svelato il mistero, l'arcano. Il motivo di tanta insistenza della sera prima.

In una delle zone più sacre per il buddismo e lo scintoismo, io ho avuto il numero maggiore di visioni mariane dell'era moderna, raggiungendo il top mistico quando ha iniziato anche a nevicare.

Ecco la spiegazione del comportamento inusuale per un giapponese come Tikamono san.
Certo che metteva in dubbio la mia scelta di rinunciare alla mountain bike: porca miseria Kyoto ha più montagne di Canazei!

Altro che salite: muri! Appena lasciata la zona più centrale sono ovunque, ma indicazioni sulla mappa zero. Niente. Nothing. Nada. Niet. 何も!
Unico dettaglio mancante alla mia meravigliosa dotazione cartografico-tecnologico-ciclistica.

Dettaglio?

Avrei rinunciato volentieri all'indicazione di un dojo, di uno shrine, di una pizzeria, sushi bar o altra fantastica nota dei compagni on line, per la semplice indicazione: ALTA MONTAGNA, dotatevi di ossigeno.

Sono morto, ma almeno non mi sono perso!
Beh, più o meno, ma questa é un'altra storia.

M.(scalatore mode)
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